martedì 17 marzo 2009

Grande distribuzione e molestie

Credo sia un episodio agrodolce. Da un lato strappa un sorriso, dall'altro dovrebbe far riflettere. E parecchio. Stavo uscendo dal supermercato: due acquisti veloci, lo stretto indispensabile. Salgo sul nastro mobile che conduce al parcheggio sotterraneo. Davanti a me una signora sui sessant'anni, un metro e mezzo di altezza per altrettanto di larghezza. Chiusa in un soprabito color cammello. Si volta e mi squadra. Vedo il suo viso: mi ricorda molto Maga Magò. O forse Magherita Hack. E inizio a pensare alla straordinaria somiglianza tra l'astronoma in carne, ossa e denti, e la fattucchiera a due dimensioni. Il nastro termina la sua corsa e il gioco delle somiglianze si interrompe. Prendo l'uscita di sinistra, dato che la mia auto si trova in quella parte del parcheggio. Davanti a me, sempre Margherita Magò. O Maga Hack, cambiando l'ordine dei fattori il risultato non cambia. Sono pochi passi dietro di lei e vedo che mi cerca con la coda dell'occhio. Si blocca bruscamente. Memore dei miei drammatici trascorsi calcistici, la scarto con movimento felino, un dribbling che manco a Ronaldinho riuscirebbe così bene. La signora si porta la mano alla bocca e sgranando gli occhi chiari sospira a voce alta: "Meno male! Giovanotto, mi ha fatto prendere un bello spavento, sa? Pensavo volesse molestarmi". Mi giro e, sfoggiando un sorriso tipo Stregatto, la rassicuro: "Non si preoccupi, signora".

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