La telecronaca di Obama

Questa notte negli Stati Uniti è stato eletto il nuovo presidente, Barack Obama. "E grazie - replicherete voi - secondo te dobbiamo venire su 'sto cesso di blog per scoprirlo?". No, ma infatti il mio commento non riguarda il responso delle urne. Ma come la televisione italiana ci è arrivata. I canali erano tutto un fiorire di opinionisti: un'accozzaglia di mummie riesumate per l'occasione e appoggiate per qualche ora su una poltrona. Basti vedere "Porta a Porta", dove un Bruno Vespa in splendida forma (non lo si vedeva così in gas dai tempi della ricostruzione dell'omicidio di Cogne, con tanto di plastico della villetta), brandendo una bacchetta in stile signorina Rottermeier, dava la parola al cialtrone di turno. "Ricordo che nel '64 chi ha vinto nell'Ohio è poi arrivato alla Casa Bianca", afferma uno . "Non si è mai visto un repubblicano portare a casa l'Illinois e poi perdere. Lo confermano anche le elezioni del 1912", aggiunge un altro. E via di questo passo. Non ero abbastanza sveglio per seguire con orecchio critico gli interventi, ma sono certo che se avessi annotato tutte le osservazioni fatte, di sicuro si sarebbero contraddetti a vicenda. La musica non cambiava nello speciale di Matrix: Barbara Palombelli (Barbara Palombelli??) arringava i telespettatori con dati, opinioni e certezze matematiche. Il buon vecchio Chicco Mitraglia incalzava la moglie di Rutelli con le domande più disparate: dal numero di capelli di Obama, alla circonferenza del ventre di MacCain. Ma la cosa bella era che lei aveva la risposta pronta. Stessa solfa anche su La7. Ma il personaggio che più di ogni altro ha vinto il premio "One man show" della serata, è stato l'ambasciatore americano a Roma, Ronald Spogli (foto), che si è fatto tutto il giro delle trasmissioni italiane dove, con la stessa espressività di un armadillo e un sorriso a trentadue denti, degno del miglior Silvio, continuava a ripetere come un disco rotto che "in entrambi i casi sarà un risultato storico. Per la prima volta avremo un presidente nero o un vicepresidente donna". Alle prossime elezioni non si possono invitare nei salotti televisivi il pupazzo Gnappo e Prezzemolo? Di certo sarebbe meno noioso.