giovedì 8 maggio 2008

Professioni nebulose

"Buongiorno, sono M.C. del quotidiano P. Posso disturbarla un attimo? Solo due domande". "Certo, volentieri. Mi dica". Passano circa trenta minuti, in cui disquisiamo di politica locale, dal momento che la persona in questione è cugina di un amico del fratello del portaborse di un parlamentare. "Un'ultima informazione: che lavoro fa? Sa, giusto per aggiungerlo accanto al suo nome, nell'articolo". "Saggista". "Come, scusi?". "Saggista". "Cioè.. uno che scrive saggi? Fa solo quello?". "Sì, esatto. Proprio e solo quello". E qui mi si apre un mondo. Una persona pagata esclusivamente per scrivere quel cazzo che gli passa per l'anticamera del cervello. Avrei mille domande da fargli: come si fa? c'è un corso apposta? pubblicano tutti i suoi saggi? quanto li pagano? Ma mi limito a ringraziare e a scivolare fuori dalla porta del lussuoso ufficio. Ripongo il taccuino nella giacca e infilo le mani in tasca, incamminandomi verso l'auto. Ma il mio cervello inizia a tritare pensieri: il saggista. Il saggista non ha l'ansia dello scrivere quotidiano e neppure lo sbattito di infognarsi in un romanzo che gli succhierà energie per anni. Il saggista cazzeggia guardando Super Quark in tv, vede una zebra che corre, e scrive 45 mila battute sull'annosa questione "ma è nera a strisce bianche o bianca a strisce nere?". Il saggista tracanna un litro di birra, emette un rutto fotonico e riempie dieci pagine sul "suono in quanto, estrinsecato dal concetto armonico". Il saggista riga l'auto contro un panettone, dopo una sbronza epica, e scrive un trattato sulla "politica repressiva contemporanea, che castra la libertà di circolazione dell'individuo". Il saggista è il lavoro più bello del mondo. Basta solo trovare chi ti paga.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo me potresti cercare un'editore che pubblica i post del tuo blog!:*.

Anonimo ha detto...

MA fare il seghista non ti basta più? :-D