
Sto parlando di Virgin Radio, nata dalle ceneri (frequenze) di Play Radio. Canzoni rockeggianti, classiconi anni Ottanta (unica pecca quando iniziano a propinare "Eye of the tiger" o "Drop the pilot"), qualche pezzo di nicchia, e via così.
Senza troppa pubblicità e soprattutto senza dj logorroici che fracassano le palle con sondaggi inutili tipo "albero-o-presepe", "doccia-o-bagno", "amare-o-essere amati", con consulenze semiserie a chi è appena stato lasciato (che non so se è più pirla il dj o quello che chiama per "confidarsi"), e altre amenità di questo tipo.
Ho capito che era una spanna sopra le altre radio quando, appena sintonizzato, ho sentito "The Passenger" di Iggy Pop.
Bravo Richard, ma dì la verità: dovevi farti perdonare per le porcherie che ci hai fatto trangugiare con i fosforescenti Virgin Drinks?
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