mercoledì 31 ottobre 2007

A.C.P.S.

Associazione Contro il Parcheggio delle Smart. Ci hanno rotto le palle! Si sa, uno dei più grossi problemi dell'individuo contemporaneo è la mancanza di parcheggio: ore e ore a girare come avvoltoi intorno a una carcassa, sperando che prima o poi qualcuno esca dal centro commerciale e si tolga finalmente dai maroni. Ti apposti in un angolo coi fari spenti e il motore acceso, manco stessi facendo il palo per una rapina, e appena vedi una vecchietta che esce avvinghiata al suo carrello cominci a seguirla pazientemente, ostentando indifferenza, e i casi sono tre: o l'anziana signora chiama i Carabinieri dicendo che c'è un pervertito che la sta pedinando o la suddetta signora si gira di scatto e ti assesta una borsettata in mezzo al cofano, oppure ci impiegherà un tempo indefinito tra le 3 ore e i 4 giorni a caricare tutto nel baule, per poi mettere in moto la sua 127 bianca del 1985. C'è poi la situazione da miracolo di Natale: vedi una signora sulla quarantina che esce di scatto dalla porta girevole e corre verso la sua vettura. Pigi a tavoletta convinto che la donna abbia dimenticato il figlio all'asilo o il pollo nel forno, e hai la certezza che in meno di tre secondi libererà un posto auto. E invece no. Ha solo dimenticato abbassato il finestrino posteriore di due dita. E mentre ti fa segno con la mano che non se ne sta andando, un ghigno di soddisfazione fa capolino sul suo volto.
C'è infine la cosa che odio di più: vedi da lontano che nella fila di auto parcheggiate c'è un buco. Manca un'auto. Stai già godendo come un riccio, una gioia paragonabile solo a quella provata quando Grosso ha messo in rete l'ultimo rigore contro la Francia. Nessuno in giro. Pensi che più tardi passerai in chiesa ad accendere un cero di ringraziamento a San Cristoforo, protettore degli automobilisti. Ti avvicini al posto. Ora ne hai la certezza: è libero. Stringi la curva. Ma ti accorgi che c'è una cazzo di Smart parcheggiata, col muso a filo del muro. E ti viene voglia solo di spiaccicarla contro la parete. Ora, le soluzioni sono due: o si fa in modo che i possessori di una Smart parcheggino sempre in coppia, uno dietro all'altro. Oppure gli si impedisce di occupare un posto: la moglie scende a fare acquisti, mentre il marito continua a girare senza mai fermarsi.

5 commenti:

Pampu ha detto...

ahahahahah!!!
mi ha fatto sbellicare dalle risate!!! :D

cmq dovresti venire a fare 1 giro all'Insubria, in via m.te generoso..
nel caso ti consiglio di prendere l'autobus nottetempo, altrimenti non hai speranze di parcheggio :)

Anonimo ha detto...

Mi hai regalato un sorriso al termine di una giornata di merda! Grazie :*

dread+ ha detto...

Hai troppo ragione sulle smart ai parcheggi!
Mi fanno rosikare all'infinito...

Anonimo ha detto...

Scrivi bene.. e sei pure molto carino!;). Baciotti

Na Bruta Banda ha detto...

Hai ragione, pensa che qui a Milano la storia del pedinamento accade ovunque, si fanno proprio degli studi comportamentali sui possibili "sparcheggiatori". Ecco i soggetti papabili: uomo che mette le mani in tasca cercando qualcosa, donna che si mette a frugare nella borsetta, chiunque dia l'impressione di star cercando la propria auto, persone che rallentano improvvisamente, ecc.
è una guerra.. Ovviamente, oltre a questo si controlla passo passo anche dentro le macchine, e ci si accosta accanto alle macchine con qualcuno, possibilmente il conducente, dentro. Con un grande sorriso chiediamo gentilmente se magari si possono levare.. ce ne fosse uno che lo fa. La fortuna capita quando, sempre dentro alla macchina, c'è una coppia di fidanzatini intenti a chiacchierare o a farsi le coccole.. basta restare lì, fissarli, e la maggior parte dopo un po' parte alla ricerca di migliori lidi.. Non pensar male.. io non l'ho mai fatto però!