
Tutto è cominciato nel luglio del 2001: ci siamo conosciuti a Chicago. Già all'inizio avevo capito che conoscere un'italiana dall'altro capo del mondo nascondeva qualcosa di speciale, come se fosse scritto nei nostri destini. Tornati in Italia, però, le cose non andarono come previsto e ci perdemmo di vista. Anche se ammetto che a volte i miei pensieri tornavano a lei, a quella calabrese focosa conosciuta per caso in un appartamento di West George Street, in un assolato pomeriggio.
Sono passati alcuni anni. Sei, per la precisione. E il destino ci ha fatto rincontrare, chissà come, chissà perchè, in una piazza di Tropea. Dentro di me speravo di rincontrarla proprio nella sua città, ma mi sembrava tanto improbabile quanto assurdo. E invece è andata così.
Questa volta però, non ho permesso che accadesse come sei anni fa a Chicago: non l'ho lasciata andare via, come una goccia d'acqua tra le mani. L'ho portata con me a Varese, l'ho presentata ai miei parenti e agli amici che ancora non la conoscevano. E non mi sono nemmeno lasciato sconfortare dal commento unanime che si è levato: "Con te, non durerà". Ma purtroppo è andata così: avevano ragione loro. E mi fa ancora più male.
E' stato un mese di passione intensa, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Forse è stato proprio questo il mio sbaglio: non ho mai saputo dirle di no, non ero mai sazio di lei, anche quando mi lasciava a bocca aperta o mi facevi scendere una lacrima.
E' stata come un fuoco violento che ha avvolto tutto ciò che ha incontrato sul proprio cammino. Ma ora è finita.
Se qualcuno ha in programma di andare in Calabria, non è che mi porterebbe un'altra 'nduja? Ho finito la mia.
3 commenti:
NOOO, TROPPO BUONA!!:)
...poetico!bravo!
sì.. tu hai un problema...
si chiama bulimia! ^^ bel post!
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