giovedì 29 marzo 2007

O che bel casello, marcondirondirondello!

Rompo il silenzio di queste ultime settimane per condividere una perla cresciuta nel tempo. Un pensiero maturato in fondo al mio cuore, come una prugna sotto il sole della California.
Come si fa a diventare casellante? e soprattutto, il lavoro di un casellante è limitato all'attività esercitata all'interno del gabbiotto?
E' un quesito che mi sono posto in questi mesi di assidua frequentazione delle autrostrade italiane. Di fondo c'è il massimo rispetto per qualunque forma di lavoro e di lavoratore, però magari un sorriso in più o un saluto non guasterebbero. Credo.
Ormai quando mi avvicino al casello a bordo della mia Panda, mi sento curioso come una bertuccia: quale bizzarra pratica starà esercitando l'omino adibito ad alzare la sbarra? Generalmente le mie aspettative creative si sbriciolano miseramente quando sono costretto a constatare -con grande delusione- che il casellante sta banalmente guardando la tv, telefonando o fumando. Ma ci sono volte in cui lo si può trovare impegnato a fare il sudoku (e in quel caso controllo bene il resto, si sa mai che cazzo di numeri ha in testa) oppure intento a creare aeroplanini con fogli di carta, a cuocersi una pasta col fornellino da campeggio, a fare una sciarpa all'uncinetto, a stabilire un nuovo record di apnea tappando con la mano naso e bocca, a estrarsi le caccole utilizzando due tappi di Bic, a pigiare l'uva coi piedi nella tinozza o a verificare la stagionatura del prosciutto infilzandolo con uno spillone (come nella pubblicità del San Daniele) . Ma la volta in cui mi sono stupito di più è stato quando ne ho trovato uno che mi ha addirittura salutato.
Quasi quasi metto il Telepass.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Troppo divertente!! Ma come ti vengono??:D. Ho letto tra i commenti che sei molto apprezzato dalle fanciulle.. ho visto le foto,come dargli torto?? ;). Fortunata chi ti si piglia!!