Niente volley, oggi pulcini!

Da un paio di mesi faccio l'addetto stampa per una società di pallavolo, che ha una squadra in serie B. E' un lavoro che mi piace tantissimo, stimolante, che unisce la mia passione per la pallavolo a quella per il giornalismo sportivo. Scrivo articoli, curo il sito, parlo con stampa e tv, e la società mi ha dimostrato grande fiducia lasciandomi carta bianca in tutto quello che riguarda la sfera comunicazionale.
Quando nei mesi scorsi, per via della tesi, parlavo con i giornalisti della Gazzetta, di Sky, e di altre testate, mi sentivo dire da tutti che è difficilissimo "far passare" la pallavolo a livello mediatico. Dentro di me pensavo si riferissero alla pallavolo di vertice, convinto che invece, nelle realtà provinciali, tutto fosse più semplice.
Mi sbagliavo: in occasione della prima di campionato, ho mandato alcuni articoli ai vari giornali (ognuno con un taglio diverso, in base alle varie esigenze), ma da uno mi sono sentito rispondere: "Non vi possiamo pubblicare, abbiamo da mettere le pagelle dei pulcini 88 girone 67".
Ora. Non pretendo minimamente -e neppure mi illudo- che la pallavolo di serie B sia seguita come il calcio di serie D. Però almeno non fateci perdere lo scontro diretto coi pulcini 88 girone 67.
Ma andiamo con ordine: pulcini 88 significa che sono dei poveretti che già a 8 anni devono fare partite di campionato, girone 67 significa che ci sono altri 66 raggruppamenti pieni di squadre con i suddetti malcapitati. E ora la perla: "le pagelle". Pagella implica che c'è uno sfigato che passa le domeniche a vedere dei bimbetti che tirano calci a un pallone. Pagella implica che ci sono dei bimbetti che ogni domenica vengono valutati per come giocano a calcio. Pagella implica che ci sono dei genitori che aspettano in trepidante attesa l'uscita del giornale per vedere "quanto ha preso" il loro pargolo, e se non è sufficiente parte una scoppola dietro le orecchie e "Niente compiti, oggi fuori a fare allenamento. Se no col cazzo che diventi come Beckham!".